INTRO • In principio fu “Il questionario di Proust“, poi innumerevoli e a volte ben riuscite, imitazioni. “Venti domande” è la mia versione, quella in cui chiedo venti cose a persone che reputo affini alla mia sfera di valori culturali. Persone da cui apprendo sempre un po’, persone anche diversissime da me (ovviamente), ma con cui sento di avere una “affinità” elettiva, oltre che – spesso e volentieri – amicale.
Ottava puntata della rubrica dedicata a Andrea Antoni.
Un auto e breve definizione di te
Sono una persona che cerca di vivere con coerenza, cercando di dare un ordine al disordine, con un tocco di colore quando serve.
Il tuo lavoro
Tendenzialmente trasformo i miei hobby in attività remunerative. Questo fa si che mi trovi sempre senza hobby, dovendone cercare di altri. Questo fa sì che abbia sempre più sfaccettature lavorative, e meno tempo per avere hobby.
Il sogno più ricorrente quando dormi
Non ricordo quasi mai i sogni, praticamente mai. La mia ipotesi è che siccome il mio cervello pensa continuamente a cretinate durante tutta la giornata, di notte si spenga e basta.
Il sogno più ricorrente ad occhi aperti
Una casa vista mare, tipo una torre, dove installare un cannone per sparare sulle navi che transitano nel porto per poter imporre i miei dazi doganali.
Il tuo peggior difetto
Sono estremamente critico su tutto, in primis su me stesso. Tutto potrebbe essere fatto meglio, sempre. Questo mi porta a livelli molto alti, ma allo stesso tempo ad essere eternamente insoddisfatto.
Una qualità di te che pensi non ti sia riconosciuta dagli amici.
Solitamente gli amici più stretti non riconoscono le qualità professionali che hai acquisito e hanno difficoltà a riconoscere i successi ottenuti nel corso degli anni, perché per loro resti il demente di quanto mille anni fa “segue cosa scema a caso che facevi a 8 anni”.
Dove vivi
In Friuli Tristezza Giulia, nord est dell’Italia, estremi confini dell’Impero.
Se potessi scegliere un altro posto dove vivere
Ci ho pensato spesso, ma non sono mai arrivato a d una soluzione. La verità è che qui io sto bene, nonostante siano dei territori che hanno anche dei difetti. Diciamo che l’importante è che ci sia il mare.
Il colore che indossi di più
Il nero, un poco come Cose Brutte Impaginate Belle, un poco come la mia visione delle cose.
Il profumo che ti fa tornare bambino/a
Quello dei kipfel che friggevano a casa di mia nonna (lato madre) quando andavamo a mangiare domenica a pranzo a casa sua. È un impasto similare a quello degli gnocchi di patate (Se non il medesimo), che viene preparato a forma di ferro di cavallo e fritto.
Un verso di una poesia, di un libro, di una canzone che senti adesso particolarmente tuo
Perché quando il compagno Marx
Si portava ancora non male
Il nemico del popolo era
Il padrone ed il capitale
Ma adesso che non va più
E lo Stato sociale è finito
Il nemico del povero è
Il più povero e così all’infinito.
Il tuo posto magico?
Il mio home spot, dove vado a pagaiare con lo stand up padre. Marina Julia, il punto più a nord del Mare Adriatico. A detta di molti un posto
terribile, a detta di molti che però non lo frequentano e non lo conoscono.
Una cosa (una sola) che non sai fare ma che vorresti
Calligrafia. Avevo anche fatto un corso e iniziato a studiarla seriamente. Prima o poi riprenderò, penso che potrei essere bravo, ma ora non è il momento giusto.
Il materiale con cui hai più familiarità.
Gli spray e il mare.
L’ultimo brano che hai sentito prima di rispondere a queste domande.
Non sono molto bravo con la musica, non sono un selezionatore attento: ho dei mixoni di musica lounge che ascolto mentre lavoro.
Che film hai visto al cinema l’ultima volta che hai avuto la possibilità di andarci?
È passato talmente tanto tempo che non ne ho nemmeno memoria. Credo fosse una trashata tipo Bad Boys, tipo l’ultimo sabato prima dell’inizio delle restrizioni per la pandemia.
Dove nascono le tue idee
Faccio cose, penso a come potrebbero essere viste in modo differente.
Che cosa ti rende felice
Pagaiare con lo stand up padre, la pizza sempre, le polpette a volte, i graffiti molto grandi, la lubjanska anche se mi porta infiniti sensi di colpa, #LaFlerta che mi vuole bene nonostante il mio essere insopportabile.
Assegna un premio Nobel: quale e a chi
Io lo darei a me, non so per cosa, probabilmente per il #gnente. La mia firma, molto particolare nella stesura, l’ho pensata appositamente per quando me lo conferiranno: ho fatto all’epoca un paio di mesi di risme di prove su carta per arrivare alla sua forma finale.
Tra dieci anni, dove/come/con-chi sarai?
Guarda, ho difficoltà ad organizzare cose che farò tra un mese, questo fine settimana, domani e anche oggi. Figuriamoci tra dieci anni. 😀
In rete:
- sito web: https://www.andreaantoni.it
- profilo IG-CBIB: https://www.instagram.com/cosebrutteimpaginatebelle/
- profilo IG-STAILUAN: https://www.instagram.com/stailuan/