Amo l’uovo nella sua sostanza incorrotta, generosa di proteine, vitamine e grassi buoni, in tutte le sue preparazioni e nella sua forma perfetta, scultorea, magnetica e metaforica, da quando mia sorella ed io – piccole bambine – consumavamo i nostri alla cocque e sodo perché “così diventate grandi” diceva nonna. Così fu.
Per fortuna sono diventata anche una designer che può disegnare e realizzare il suo portauovo perfetto, il microaltare domestico consacrato a quel rito da tavola da officiare ogni giorno (o quasi).
Ovururu è quell’oggetto essenziale che razionalizza lo spazio d’azione di un rito legato all’infanzia in un unico elemento di mise en place autonomo e completo, che integra anche il cucchiaino nella scanalatura del marmo incisa appositamente.
Il racconto fotografico del mio oggetto quasi preferito lo affido a quel “maestro” della fotografia che è Giuseppe Casaburi.
Perfetto per la tavola di Pasqua, Ovururu è disponibile in versione tonda, rettangolare e ovaloide, in marmo bianco arabescato di Carrara, rosso Francia o verde Guatemala. La fioritura e i colori del manufatto possono variare in base alla natura del materiale.
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